Lo chef de cave ha sviluppato un Pinot Noir in purezza per la metà del 2016 e per la metà fatto di vins de réserve. Non solo. I vini d’annata sono per il 50% di Verzenay, da cui il nome in etichetta, il resto di Aÿ (noblesse oblige), Bouzy, Louvois e Tauxières. Ancora, metà di tutti questi vini è fermentata in cuve, l’altra metà in legno. Non è finita: per quanto riguarda le riserve, il 27% dell’assemblaggio complessivo è targato Verzenay 2015 vinificato in acciaio, l’altro 23% è fatto di magnum (le famose ‘bombe aromatiche’) del 2011 e del 2010. E attenzione perché ora viene il bello: questo assemblaggio non è una ricetta per il futuro, anzi cambierà di volta in volta